Correre su asfalto o sterrato, quali sono le differenze
Meglio correre su asfalto o su sterrato? Tutto dipende dal tipo di allenamento
Molte volte la scelta tra corsa su asfalto o sterrato dipende dal luogo in cui viviamo: nelle zone di campagna il terreno sarà sicuramente più sterrato mentre in città, oltre a correre nei parchi, sono in molti ad approfittare delle piste di atletica per allenarsi.
Correre su asfalto
Correre sull’asfalto permette di tenere una corsa più regolare ed efficiente – anche se meno faticosa – poiché la concentrazione si sposta dalla strada al gesto tecnico in esecuzione.
Gli svantaggi sono certamente legati alla presenza dei mezzi che camminano sulla strada, e di certo i paesaggi urbani non vantano lo stesso fascino dei sentieri avventurosi di campagna o di montagna. Correre in città è un’abitudine piacevole, specialmente per chi preferisce correre all’alba e riesce a godere delle bellezze della città deserta. Bisogna stare però attenti allo stress a cui vengono sottoposti i tendini quando corriamo sull’asfalto. Per ridurre lo sforzo e scongiurare il pericolo di infortuni è importante procurarsi delle scarpe da corsa ben ammortizzate. Qualche suggerimento? Le Hoka One One Clifton e Wave Rider 25 di Mizuno sono scarpe perfette per l’asfalto, con un’ammortizzazione morbida che protegge il piede dall’impatto con il suolo.
L’asfalto resta comunque la superficie ideale per allenarsi con le ripetute, poiché non servirà concentrarsi troppo su dove si sta correndo ma su come: ogni passo sarà uguale al precedente ed eliminando quasi del tutto lo sforzo legato alla concentrazione viene favorito al massimo quello propulsivo delle gambe, ottenendo così una corsa più veloce. Questo perché, nonostante l’impatto con il terreno sia più forte, i muscoli di gamba e piede si adattano con più facilità contrapponendo la giusta resistenza.
Correre su sterrato
Correre su sterrato è un ottimo allenamento a livello muscolare ma, se siete alle prime armi, evitate i percorsi per trailer esperti. Correte su quello che viene definito ”terreno compatto”, ovvero quei sentieri di campagna o collina che si inerpicano sulle montagne, non troppo sconnessi e composti per lo più da terra e sassi.
Proprio per questa sua composizione, il terreno compatto ricorda abbastanza l’asfalto anche se vi accorgerete, dopo aver provato entrambi, che non è per nulla la stessa cosa. Lo sterrato sollecita e rinforza caviglie e ginocchia ma fa lavorare anche il resto dei muscoli presenti nel corpo, per questo si tratta di un allenamento completo e consigliato anche ai meno esperti.
Diverso il discorso per i percorsi trail, dedicati ai runner con più esperienza, e allenamenti intensivi che alternano sterrato ad asfalto, utili per migliorare la velocità e ad abituare il corpo a salite e discese.
Correre su sterrato, anche se in piano, comporta uno sforzo più intenso rispetto a quando si corre sull’asfalto perché la presa con il suolo è più limitata e in salita si avverte ancora di più. Sul terreno naturale, però, il vero problema sono le discese che necessitano di un alto grado di attenzione per essere affrontate nel modo giusto, senza rischiare una caduta che su sassi e terreno dissestato può portare anche incidenti gravi.
Tra i vantaggi evidenti della corsa su sterrato abbiamo in primis un contatto più ravvicinato con la natura e aria più salubre; a livello fisico, invece, il terreno assorbe meglio gli urti allontanando il pericolo di infortunio ai tendini. Un terreno irregolare favorisce anche la concentrazione, aumentando la propriocettività del nostro corpo: come abbiamo visto, infatti, i piedi si trovano costretti a cambiare continuamente appoggio, a imprimere una forza diversa a ogni passo e mantenere l’equilibrio su sassi, erba, pietre.
Se dovete allenarvi in vista di una gara il consiglio è quello di alternare corsa su asfalto a corsa su sterrato, perché la prima aumenta il rischio di infortunio e la seconda riduce la falcata; quindi la soluzione migliore sarebbe affrontare due percorsi diversi per rafforzare al contempo sia muscoli che velocità.